Malasanità, il paziente paralizzato ottiene il risarcimento di un milione di euro.
Malasanità, il medico sbaglia, il paziente rimasto paralizzato ottiene il risarcimento di oltre un milione di euro. Ora lo Stato vuole rivalersi sul dottore.
Un signore viene ricoverato a Careggi (Firenze) con una grave problema alla spina dorsale: viene sottoposto ad un intervento chirurgico, qualcosa non va correttamente durante l’operazione ed il paziente rimane paralizzato. Viene riconosciuto l’errore medico e l’ASL risarcisce 1 milione e 300mila euro circa alla vittima dell’operazione.
L’Asl, essendo una struttura pubblica, deve rendere conto delle spese che ha sostenuto durante l’esercizio alla Corte dei Conti. Così la procura della Corte dei Conti viene a conoscenza del risarcimento per il danno da malasanità. Il medico che ha operato finisce indagato quindi anche per danno erariale. Il danno erariale, causato secondo la corte dei Conti, dalla mancanza del consenso informato.
Il medico deve infatti, prima di procedere ad un qualunque trattamento sanitario fornire al paziente tutte le informazioni del caso: benefici, vantaggi, eventuali complicazioni e svantaggi.
Il malato ha quindi il diritto-dovere di conoscere tutte le informazioni che riguardano il suo caso e può chiedere al dottore tutto ciò che non è chiaro. Così informato ha la possibilità di scegliere se sottoporsi o no ad una certa terapia o ad un certo esame dando appunto il cd consenso informato.
Il consenso informato è quindi fondamentale. Per legge, in particolare, deve essere scritto quando gli esami o le terapie mediche possano comportare conseguenze gravi per l’incolumità della persona.
In questa vicenda, secondo il procuratore, è presente un “vulnus”, cioè una lesione del diritto del paziente ad essere informato in modo dettagliato, al fine di rilasciare un consenso vero, convinto, consapevole.