Come ottenere il rimborso Tari
Di seguito trattiamo di un argomento molto attuale: come ottenere il rimborso Tari, chi ha diritto al rimborso e come fare ad ottenerlo.
È notizia di questi giorni infatti che diversi Comuni avrebbero richiesto ai cittadini, tramite regolamento comunale, di pagare più di quanto effettivamente loro dovuto per la tassa Tari. Errore dovuto ad una errata interpretazione della normativa (stranamente gli errori non sono mai a favore del cittadino ndr): come ottenere il rimborso Tari
Bisogna precisare che il rimborso non riguarda tutta la cifra pagata ma riguarda solo la quota variabile che è stata pagata in più al proprio comune dal 2015 a oggi.
La TARI rappresenta la tassa da pagare per godere del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti che deve essere pagata dal 2014. È divisa principalmente in due componenti. Da una parte c’è una quota fissa legata ai metri quadrati dell’immobile e dall’altra c’è una parte variabile legata invece al numero dei componenti del nucleo familiare che abita all’immobile stesso eche abitano le pertinenze (ovvero la cantina, il garage, il box…..). I comuni, in pratica, sembra abbiano applicato la quota variabile diverse numeri di volte sia per l’immobile principale sia per le pertinenze anziché calcolarle una volta sola. L’errore è molto probabilmente legato ai passaggi che ha fatto la tassa negli ultimi decenni: da Tarsu a Tia a Tia 2 a Tares ed infine alla Tari.
Il rimborso può essere chiesto dai proprietari di una unità immobiliare con le pertinenze come cantina garage box auto eccetera. Può essere chiesto solamente da coloro che vivano in quei comuni e che si sono visti applicare in maniera legittima la Tares nel 2013 e la Tari dal 2014. Per capire se si può procedere occorre prendere visione degli avvisi di pagamenti che si sono ricevuti. Controllare sugli stessi se la quota Tari è specificata anche nella sua componente variabile ed in particolare se sono quindi state conteggiate anche le quote per pertinenza in maniera separata più volte. Se l’avviso invece non dovesse contenere nessun dettaglio è necessario chiedere al Comune il regolamento sulla Tari. Il regolamento infatti contiene tutte le modalità di calcolo della quota variabile. Occorre quindi ricalcolare per la verifica.
Il rimborso svolge solamente su istanza di parte e cioè del cittadino: non è automatico. È necessario inviare al Comune e alla società che si occupa del servizio una istanza di ricalcolo e rimborso. L’istanza va inviata con una raccomandata di andata e ritorno in cui si chiede il ricalcolo della tassa e di sottrarre dal conteggio gli importi che sono già stati pagati, a fronte di una richiesta economica non corretta, negli ultimi cinque anni. Conviene indicare anche l’iban bancario su quale si vuole ottenere il riaccredito delle somme. In comune ha tempo 90 giorni per rispondere alla istanza e 180 giorni per restituire le somme richieste.
Se il Comune nega il rimborso della cifra maltolta si può impugnare il provvedimento di diniego di fronte alla Commissione Tributaria Provinciale entro 90 giorni dalla ricezione. Si può ricorrere anche alla Commissione Tributaria Provinciale nel caso in cui il Comune non dovesse rispondere entro i 90 giorni e non dovesse pagare entro 180 giorni dalla presentazione della domanda.