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Salute: il Governo ora ci fa pagare gli Esami Medici

DIFESO E RISARCITO, come oramai è risaputo, si occupa di dare la possibilità a chi non ha i mezzi (economici o di tempo) di potersi tutelare di fronte alla lesione di un proprio diritto (caduta per la strada, caduta in un luogo privato, caduta in un supermercato, incidente stradale, malasanità…). La nostra missione è in pratica tutelare chi ha bisogno di aiuto, che spesso vuol dire tutelare i più deboli.

Siamo però amareggiati nel constatare che siamo sempre più soli. Completamente controcorrente. Addirittura rispetto ad un governo, che essendo di sinistra, dovrebbe aiutare e tutelare il proprio cittadino bisognoso ed in difficoltà. Invece ogni giorno continuiamo a subire attacchi ai nostri diritti, con la chiara intenzione di ridurli.

L’ultima novità, forse una delle più gravi poiché riguarda nuovamente il Servizio Sanitario Nazionale, è rappresentata dal decreto legge del 9 gennaio 2016 entrato in vigore il 21 gennaio 2016, che aumenta portando a 203 gli esami medici che sono a pagamento. Questo decreto, di cui praticamente nessuno ha parlato, rappresenta un cambiamento rivoluzionario per il nostro sistema così come siamo abituati a conoscerlo. Cambia infatti il rapporto con il nostro medico di famiglia/ della mutua. Questi non potrà più prescrivere a carico del SSN (e quindi dietro solo pagamento del ticket come fino’ora era) determinati esami ai loro pazienti se non presentano particolari caratteristiche ben descritte nel testo del decreto. Molti di questi esami, decisamente comuni, fino adesso erano addirittura proposti dal medico per capire se eravamo affetti da qualche malattia o patologia: per esempio il “colesterolo Hdl, Ldl o totale”, che ora invece sarà prescritto solamente se abbiamo una certa età o se è passato un determinato periodo dall’ultima volta che lo abbiamo eseguito. Un altro sarà la Tac o per alcuni esami del sangue che riguardano la funzionalità epatica e così via.

Se il medico non si atterrà alle disposizioni contenute del decreto andrà incontro a sanzioni.

Ovviamente la F.i.m.m.g. (Federazione medici di medicina generale) si è dimostrata contraria all’adozione del decreto perché sostiene, giustamente, che il rapporto di fiducia tra paziente e medico verrà compromesso non vedendosi il primo più tutelato dal proprio dottore.

Il decreto è stato emanato nonostante l’articolo 32 della nostra Costituzione reciti “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.” (https://www.senato.it/1025?sezione=121&articolo_numero_articolo=32)

La direzione che si sta prendendo è quella di una Sanità Pubblica non più garantita e che diventerà mano a mano privata, perdendo il concetto e quindi la protezione di essere un Diritto. Ci auguriamo che la Corte di Cassazione dichiari il decreto incostituzionale quanto prima.

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